Santo Natale 1987 - Per dieci anni il presepe è stato allestito nel vano di un altare nella chiesa di Bosco Valtravaglia - Una foto dell'epoca.

Bosco di Montegrino Valtravaglia - Varese

COME NACQUE IL "PRESEPE DI RADICI"

Nacque per caso questo caratteristico presepe ecologico. Affascinato dalla natura col suo progressivo disfarsi e rinnovarsi, dopo il pensionamento, trascorrevo buona parte del mio tempo libero nel bosco alla ricerca di radici dalle forme particolari atte ad arricchire la mia collezione .
Era l'autunno del lontano 1987 quando, dopo aver tanto cammina, stanco, mi sedetti su un grosso vecchio ceppo di quercia sradicato che metteva in evidenza le numerose sporgenze del suo apparato radicale. Rimasi colpito da una forma assai particolare : sembrava un cammello in miniatura ; la staccai con la mia piccola falce mentre mi tornavano alla mente i cammelli che portavano i Magi a quella capanna, tante volte costruita da ragazzino, all'avvicinarsi del Natale.
Riprendo il cammino con quel tesoro nello zaino, se, continuando la ricerca, un giorno vicino oppure lontano fossi riuscito, solo con radici, dalle varie essenze arboree, a creare un intero presepe.
Passò del tempo in ricerche ansiose, non sempre coronate da successo, ma, nel Natale dello stesso anno, su un tavolo di casa mia nasceva una Natività assai originale, composta si da pochi elementi, ma creata utilizzando solo la ricchezza dei boschi che circondano il paese. Le persone che in quel periodo frequentarono la mia abitazione, meravigliate ed entusiaste per questo originale allestimento mi incoraggiarono a continuare la ricerca. L'anno seguente i soggetti già avevano superato le venti unità e lo spazio di casa mia non bastava più e poi, il Parroco di allora che aveva visto il pio piccolo presepe ecologico e ne era rimasto assai sorpreso, mi invitava a comporre l'opera in chiesa, nel vano di un altare laterale.
Qui, Natale dopo Natale, per dieci anni, realizzai la scena della Notte di Betlemme.
Ma anche quel vano cominciava ad essere piccolo per il continuo svilupparsi della raffigurazione, poi c'era la fatica di allestire e smantellare ogni anno il presepe e non ultimo l'involontario disturbo che il numeroso pubblico recava entrando ad ammirare l'opera in concomitanza con le funzioni liturgiche.
Questi motivi ne consigliarono il trasferimento in altra sede. Cosi nel I997 il " Presepe di radici trovò stabile collocazione in questo locale sottostante la sagrestia, ove, grazie ad alcuni amici si riuscii a realizzare un palco con una superficie di circa quindici metri quadrati.
Qui ho iniziato il nuovo allestimento : una accurata scenografia raffigurante un angolo di Palestina di duemila anni fa, popolata da oltre centoquaranta radici simboleggianti personaggi impegna ti nei quotidiani lavori di agricoltura e pastorizia o in cammino verso un maestoso ceppo, la capanna della Natività.
Le radici di carpino, nodose, tormentate, hanno dato vita a personaggi e animali affaticati, quelli di robinia, di castagno, di faggio, di betulla, abete, meno contorte, a figure più lineari, quelle di edera lisce e di un bel , colore chiaro a ponticelli e staccionate, il sambuco,svuotato, a pozzi, la glicine ad arabeschi caratteristici.
Queste ''radici-statuine" non denotano staticità, hanno forme tali da sembrare in movimento o in dialogo tra loro.
In questi numerosi anni, per realizzare e portare innovazioni alla mia opera, per la gioia di chi torna ogni Natale a Bosco Valtravaglia per ammirare il presepe, ho dedicato molto del mio tempo libero sia per il non facile ritrovamento dei soggetti, sia per il particolare, minuzioso lavoro di pulitura con trattamento di impregnanti che rendano ogni pezzo duraturo nel tempo, sia per il delicato tocco di colore che doni espressività ai volti.
La fama di questo presepe, oltre al passaparola va attribuito alla stampa, alla televisione nazionale e locale che hanno attuato vari servizi e al Sito Internet della locale " Pro  Loco " facendo così conoscere l'opera anche oltre i confini nazionali. Tra le numerose firme poste dai visitatori sugli appositi registri si notano autografi e giudizi di critici di arte, di autorità, di persone eminenti quali il Card. Martini che ammirò il presepe nel I996 e del suo successore Cardinale Tettamanzi che lo volle visitare nel febbraio 2003. Pure il Vescovo Mons. Marco Ferrari lo ha onorato di una sua presenza.
Questa opera preseppistica ha fatto si che numeroso pubblico potesse conoscere la nostra località e ammirarne le bellezze naturali.  Si può dire che ogni anno circa tremila persone giungono a Bosco per vedere l'origina le Natività.
Un visitatore ha definito questo presepe " luogo sacro, depositario di tutti i segreti della natura ".
Io non mi considero un creatore del presepe, ma semplicemente lo scopritore delle meraviglie che la natura sa creare, riconoscendo e valorizzando le sue forme.